Zes Sardegna al via: come incentivare le imprese ed attrarre gli investimenti

Si è tenuto oggi l’incontro ZES Sardegna al via: come incentivare le imprese ed attrarre gli investimenti promosso dal CACIP e moderato dal Presidente Barbara Porru.

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Sono intervenuti all’evento portando il loro contributo il Commissario Straordinario della ZES della Sardegna Aldo Cadau, il Presidente della Camera di Commercio Maurizio de Pascale, il vicesindaco di Cagliari Giorgio Angius, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana, il Presidente di Confindustria Sardegna Meridionale Antonello Argiolas e della Confapi Sardegna Giorgio Delpiano ed ha concluso i lavori l’Assessore regionale all’Industria Anita Pili.

L’incontro è nato con l’obiettivo di avviare una proficua fase di interlocuzione tra i rappresentanti istituzionali dei territori e gli imprenditori, in particolare quelli insediati o che aspirano a localizzarsi nell’ambito industriale del CACIP. È stata inoltre l’occasione per illustrare e confrontarsi sugli incentivi e le opportunità dello strumento della Zona Economica Speciale della Sardegna, sui benefici economici e fiscali pensati per agevolare le imprese che sceglieranno di operare e investire in queste aree. Si tratta di uno strumento atteso per tanto tempo e che finalmente è operativo: una speranza autentica e concreta per il rilancio economico e produttivo della nostra Isola, specialmente in questa fase drammatica che colpisce le attività produttive, dal caro energia al costo delle materie prime, che si somma in Sardegna con le diseconomie storiche ancora irrisolte, quali trasporti e continuità territoriale, infrastrutture e dotazioni energetiche.

La ZES della Sardegna è caratterizzata da un importante elemento di differenziazione rispetto alle ZES già esistenti nel resto d’Italia. La scelta compiuta dalla nostra Regione di realizzare una ZES integrata, fa emergere due elementi di attenzione: il complesso coordinamento dei territori e il peso molto rilevante dell’area cagliaritana, cui vanno aggiunti anche i 37 ha della Free Zone. La ZES sarda, infatti, è stata concepita e generata nella configurazione di un sistema portuale diffuso: sono 6 le aree portuali coinvolte dislocate sul perimetro costiero della regione e altrettante sono le zone industriali collegate funzionalmente ai porti.

La Sardegna ha detto l’Assessore dell’Industria Anita Pili è pronta a guardare con ottimismo al futuro e diventare finalmente, quel porto strategico nel mezzo del Mediterraneo protagonista di flussi e scambi commerciali. La competitività di un territorio si misura nella capacità dell’insieme dei soggetti pubblici e privati che in esso operano, di proporre un’offerta qualitativamente elevata di infrastrutture e servizi, che siano effettivamente in grado di soddisfare le esigenze di mercato, sostenendo efficacemente la concorrenza di altri contesti territoriali, in modo da costituire un fattore fondamentale di sviluppo economico locale e nazionale. Rilanciare la portualità sarda, incrementando le diverse tipologie di traffico marittimo e favorendo gli interscambi commerciali; stimolare gli investimenti delle imprese esistenti, attrarre investimenti esterni, favorire l’insediamento di nuove attività: sono questi i grandi obiettivi che la Sardegna deve perseguire perché si concretizzi un reale sviluppo della nostra economia.
Quella della ZES è l’occasione giusta per rafforzare il nostro sistema produttivo attraverso l’aumento di nuovi investimenti, anche esteri, l’aumento delle esportazioni, l’incremento di nuovi posti di lavoro e la creazione di strumenti sempre più innovativi.

Per il Commissario Straordinario ZES, Aldo Cadau “Oggi siamo al centro di un cambiamento importante per il sistema Sardegna. La nostra Isola si inserisce finalmente in un contesto di internazionalizzazione capace di offrire opportunità e piattaforme di sviluppo per le imprese che decidono di posizionare i loro investimenti sul nostro territorio. La ZES è l’espressione più innovativa di questo cambiamento, ma lo è non soltanto nella misura dei suoi strumenti operativi, bensì anche nel processo di coesione politica e sociale che richiama. Il contesto del CACIP raffigura perfettamente questo scenario di rete a cui dobbiamo tendere tutti. Il compito di ognuno, dunque, è quello di favorire sinergie, cooperazione, una logica di condivisione che crei un sistema economico più forte e più competitivo. La crescita e la modernizzazione della Sardegna – ha specificato Cadau – passano attraverso le opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale, ecco perché come Commissario Straordinario ho voluto accelerare tutti i passaggi più operativi del nuovo ente, serviva celerità, immediatezza di azione, funzionalità. In queste settimane, dunque, la ZES si è dotata di un suo team di professionisti, una sua sede di riferimento, un suo sito web, un’azione di mappatura avviata e a breve anche lo Sportello Unico Digitale per le imprese che sceglieranno di investire qui. Per costruire cambiamento – ha aggiunto il Commissario ZES – occorrono velocità, efficienza e un approccio di squadra che renda partecipe tutta la nostra isola”.

Il Presidente Porru ha evidenziato come i Consorzi Industriali della Sardegna devono essere sempre più efficienti e struttura di reale servizio per le imprese insediate e per quelle che valutano le diverse opzioni di localizzazione produttiva nel panorama nazionale ed internazionale. Interlocutori e snodo tra le esigenze delle imprese e le amministrazioni che influenzano nei procedimenti la vita ed i tempi delle aziende.

I rappresentanti imprenditoriali Maurizio de Pascale, Antonello Argiolas e Giorgio del Piano si sono detti convinti che il primo vero incentivo, sia proprio lo snellimento procedurale e burocratico e la rapidità di azione, oggi ancora più di ieri determinante anche rispetto ai pure imprescindibili incentivi economici o sgravi fiscali. Sul punto sia Massimo Deiana che Giorgio Angius si sono detti totalmente disponibili e fortemente motivati a collaborare e supportare la ZES della Sardegna affinché lo strumento possa essere rapidamente e con il massimo successo implementato, per renderlo elemento di eccellenza della nostra regione e capace di esprimere le specificità che abbiamo anche rispetto al contesto nazionale ed internazionale.

Il pubblico di imprenditori presenti ha riscontrato con avvertito ottimismo le aspettative verso uno strumento che seppure non certamente risolutivo di tutti i problemi della Sardegna potrà offrire quella occasione di ripresa ancora più necessaria di fronte alle tante emergenze, a partire da quella energetica, che le aziende debbono oggi affrontare.

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