Il Cacip guida le prime 13 aziende verso un futuro che garantirà vantaggi economici e ambientali
La presidente Barbara Porru: “Il modello che abbiamo creato può essere replicato in altre realtà industriali”
Il Cacip guida le prime 13 aziende verso un futuro che garantirà vantaggi economici e ambientali
La presidente Barbara Porru: “Il modello che abbiamo creato può essere replicato in altre realtà industriali”
Nasce la prima Comunità energetica di tipo industriale della Sardegna: nel Centro servizi Cacipdi Macchiareddu, il Consorzio industriale di Cagliari e le prime 13 aziende che hanno aderito all’iniziativa, hanno siglato davanti a un notaio l’atto costitutivo del nuovo soggetto giuridico che darà notevoli benefici economici, ambientali e sociali a chi entra a farne parte.
Le aziende, sotto la regia del Cacip, condivideranno l’energia elettrica prodotta da impianti a fonte rinnovabile presenti nei loro stabilimenti, uno scambio che garantirà vantaggi sia a chi la produce che a chi la riceve. Le prime aziende che entrano a far parte della Cer industriale sono: Sceas, Fibi, Concimi biologici, Ved, Cgs Tec Service, Isola rent, Sirma, Ecos elettronica, Nuova Icom, Aga, Officina meccanica Giorgio Melis, Dedoni Sardinia, Post service. Un numero, quello dei soci della Comunità energetica fortemente voluta dal Cacip, destinato ad aumentare.
Per Barbara Porru, presidente del Cacip, la costituzione della Cer industriale rappresenta un momento storico per il settore industriale dell’Isola:
“Risolvere il problema energetico rappresenta una delle sfide più importanti per il Cacip e per il futuro del suo territorio, per questo l’idea di fondo è stata quella di creare una o più comunità energetiche in grado di mettere in connessione le imprese con la condivisione dell’energia prodotta sfruttando i benefici della normativa sulla condivisione e autoconsumo della stessa.
Per realizzare e mantenere un canale costante di comunicazione e coinvolgimento con i membri che faranno parte della Cer, è stato aperto, all’interno del Centro servizi del Cacip, uno sportello apposito per la gestione dei progetti relativi agli sviluppi delle comunità energetiche rinnovabili.
Il Consorzio ha voluto stringere un patto con l’Università di Cagliari, allo scopo di facilitare il coinvolgimento e coordinamento delle imprese operanti all’interno del consorzio al fine di promuoverne la collaborazione, la condivisione delle conoscenze e l’adozione di pratiche energetiche sostenibili finalizzate al raggiungimento degli obbiettivi della cosiddetta transizione energetica.L’attività di coinvolgimento delle imprese messa in atto grazie anche alla collaborazione della Camera di Commercio e delle Associazioni di categoria, non è stata né semplice né immediata perché riteniamo non sia sufficiente avere i decreti e gli incentivi, occorre una vera e propria opera di animazione di coinvolgimento territoriale.
Questa esperienza dimostra come la collaborazione tra il settore industriale, il mondo accademico e le istituzioni possa facilitare lo sviluppo di comunità energetiche. L’approccio multidisciplinare adottato sta permettendo di affrontare e superare barriere tecniche e burocratiche, creando un modello replicabile in altre realtà industriali. La partecipazione di un numero significativo di aziende, interessate sia alla produzione che al consumo di energia rinnovabile, testimonia l’interesse crescente verso questo modello sostenibile di gestione dell’energia”.
Stefano Mameli, direttore del Consorzio industriale di Cagliari, spiega come la Cer aiuterà pubblico e privato a fare squadra per perseguire obiettivi comuni:
“Quello di oggi è un passo importante nel percorso che il Cacip sta portando avanti nel supporto alle imprese sui temi dell’energia. In un momento storico dove il tema dell’energia è di estrema attualità, mi piace sottolineare il tema “comunità”. Il valore aggiunto della nostra proposta, sposata poi dalle imprese, sta proprio nel considerarsi una comunità, un insieme di soggetti che collaborano tra di loro per raggiungere finalità comuni. In questo caso finalità legate all’ottimizzazione dei costi energetici, ma che possono avere nel prossimo futuro tanti risvolti, anche sociali oltre che economici”.
Emilio Ghiani, professore associato e docente del corso di Impianti e produzione dell’energia elettrica presso l’Università degli Studi di Cagliari, e coordinatore dell’attività di sviluppo della Cer nata all’interno del comparto industriale del Cacip, chiarisce gli aspetti tecnici del funzionamento della comunità energetica: “Le prime aziende che hanno aderito si trovano nelle aree del Consorzio degli agglomerati di Elmas e Macchiareddu, ragion per cui saranno costituite due configurazioni differenti, una per ciascuna area, che potranno disporre di impianti fotovoltaici distinti in fase di costruzione e/o pronti a entrare in servizio a seguito di completamento delle pratiche di connessione alla rete elettrica. La comunità energetica di tipo industriale funziona proprio come quella tradizionale: ci sono aziende dotate di impianti fotovoltaici che producono energia, e altre che entrano a far parte dell’associazione per usufruirne.
I vantaggi economici sono notevoli: ogni MWh prodotto genera un incentivo di 120 euro.
I ricavi creati vengono messi a disposizione della Cer: il 55 % viene ripartito tra le imprese, la restante parte viene utilizzata per scopi sociali e per il miglioramento degli impianti a servizio del Consorzio. Nei prossimi giorni, intanto, prenderanno il via il lavori per realizzazione di un impianto fotovoltaico a copertura di un rustico di proprietà del Cacip”.
Patrizia Rombi, legale del Cacip, ha seguito passo dopo passo la fase costitutiva della Cer, offrendo il supporto necessario alle aziende che hanno sposato il progetto: “Al momento le aziende che hanno scelto di entrare a far parte della prima Comunità energetica industriale dell’Isola sono dodici, ma ce ne sono diverse interessate a compiere lo stesso passo. Le porte sono aperte a tutti, piccole e medie imprese che intendono aderire in qualità di consumatori o produttori, ma anche alle aziende più grandi del nostro territorio”.
Paola Secci, presidente del Consiglio delle Autonomie locali (Cal),plaude alla nascita della prima Cer industriale dell’Isola:
“Come Consiglio delle Autonomie locali da tempo ci stiamo occupando della transizione energetica. Abbiamo seguito con grande attenzione i primi comuni virtuosi della Marmilla, in particolare Ussaramanna e Villanovaforru che si sono dotati di due Cer, indispensabili per contrastare la povertà energetica. L’adesione dei cittadini e delle attività produttive a queste due realtà ormai realizzate e funzionanti, fa ben sperare. Guardiamo con soddisfazione anche al percorso tracciato dal Cacip con la prima comunità energetica industriale della Sardegna che offrirà nuove opportunità alle aziende che ne fanno parte. Il Consiglio delle Autonomie Locali è pronto a fare la sua parte e a sostenere tutte le iniziative verso una transizione “giusta” che guardi agli interessi dei territori, delle comunità e delle imprese insediate”.