Energia, ambiente, innovazione e imprese sempre più competitive
NUOVE SFIDE, e vecchi problemi da affrontare per rendere le imprese sempre più competitive: è la filosofia con cui il Consorzio industriale provinciale di Cagliari (CACIP) affronta i temi dello sviluppo, puntando su energia, sostenibilità e innovazione. Il secondo consorzio industriale d’Italia per estensione è oggi impegnato su più fronti: dalla gestione dei rifiuti alla realizzazione di infrastrutture moderne, fino al potenziamento delle aree retroportuali e della Zona Franca doganale, con l’obiettivo di rafforzare il tessuto produttivo dell’area vasta di Cagliari.
Il Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari disegna il futuro industriale del sud Sardegna

Ma la sfida più importante è quella energetica. Senza un approvvigionamento stabile e sostenibile, nessuna impresa può programmare il proprio futuro. È in questa direzione che il Cacip ha deciso di muoversi, lavorando alla creazione di una rete condivisa tra le aziende degli agglomerati industriali di Macchiareddu, Elmas e Sarroch, per ridurre i costi dell’energia e costruire un sistema produttivo più efficiente e rispettoso dell’ambiente. Resta però il nodo dell’insularità, che continua a pesare sulla competitività delle imprese sarde e rende ancora elevati i costi per l’approvvigionamento energetico. L’Isola è infatti l’unica regione italiana non collegata alla rete nazionale del gas naturale e priva di un sistema di trasporto efficiente. Nelle aree industriali, come quella di Macchiareddu, mancano ancora reti di distribuzione del gas, con un mix energetico sbilanciato su elettricità e combustibili tradizionali come gasolio e Gpl. Secondo un’indagine condotta su un campione di imprese associate a Confindustria Sardegna, nel 2024 il prezzo medio dell’energia elettrica – al netto di tasse e oneri di sistema – è stato di 179,3 euro per megawattora, ben al di sopra della media nazionale di 158,8 euro e di quella europea di 157,8 euro. In questo scenario, il Cacip si candida a giocare un ruolo da protagonista, promuovendo modelli di gestione energetica e ambientale capaci di superare gli svantaggi strutturali della regione e proiettare il territorio verso un futuro più competitivo e sostenibile. Va in questa direzione l’importante progetto avviato lo scorso anno: grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, è nata la Cer Cacip Energia, la prima comunità energetica industriale della Sardegna, che conta già oltre venti imprese aderenti. «La nostra idea è semplice: unire le forze per essere più forti -, spiega la presidente del Cacip Barbara Porru –. Attraverso la condivisione e la produzione di energia pulita possiamo ridurre i costi, migliorare la sostenibilità ambientale e rendere le imprese più competitive. È un passo concreto verso un futuro industriale più autonomo e innovativo.» Un altro pilastro dell’azione del Consorzio è la piattaforma ambientale di Macchiareddu, gestita dal Tecnocasic, società interamente controllata dal Cacip. L’impianto rappresenta un modello di gestione integrata dei rifiuti, recupero energetico e riutilizzo delle acque depurate. Qui convivono in sinergia strutture di termovalorizzazione, trattamento chimico-fisico e depurazione dei reflui industriali e urbani. «Per rendere questi impianti ancora più moderni e performanti – spiega Barbara Porru – abbiamo stanziato oltre 150 milioni di euro. Il revamping del termovalorizzatore, ad esempio, consentirà di migliorare ulteriormente le prestazioni ambientali, già conformi alle normative europee.» Parallelamente, sono stati previsti 24 milioni di euro – provenienti da fondi europei, regionali e del Consorzio – per gli interventi sulla stazione di compostaggio, con l’obiettivo di produrre biometano dai rifiuti organici. «Una volta completati i lavori – aggiunge la presidente – l’impianto sarà il primo in Sardegna a introdurre la digestione anaerobica a secco della frazione organica. Riusciremo a generare circa 3,7 milioni di Nmc di biometano all’anno, un risultato importante per l’autosufficienza energetica dell’area industriale e per l’abbattimento delle emissioni di C02. Per centrare questo obiettivo sarà necessario realizzare una rete di trasporto: il progetto prevede pipeline di distribuzione del gas per 16 km, 8 cabine di prelievo per il collegamento delle utenze industriali, un impianto di gas naturale liquefatto da 50 mc. Le imprese potranno usufruirne già a metà del 2026.» Nel segno della transizione ecologica, il Cacip ha inoltre avviato un programma che porterà a breve a chiudere la filiera del riciclo dei rifiuti e colmare il gap impiantistico regionale nel recupero della plastica. Il progetto del nuovo centro di selezione e valorizzazione degli imballaggi, autorizzato nel 2021, prevede oltre 20 milioni di euro di investimenti. «Si tratta di un impianto all’avanguardia che renderà la nostra piattaforma una delle più moderne d’Italia – sottolinea Porru – in questo scenario il Consorzio industriale di Cagliari è pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista, dando vita a modelli di gestione energetica e ambientale capaci di contrastare i limiti strutturali dell’isola e a far guardare il territorio verso un futuro più competitivo e sostenibile.»
Fonte: Speciale A.S.I. Sud 2025 – Il Sole 24 Ore – venerdì 14 novembre 2025 – n. 314









